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venerdì 24 aprile 2015

25 APRILE , RAGAZZI NON E’ TEMPO DI STARE ALLA FINESTRA


Ricordando
https://youtu.be/q-_Mohz9lvY    I BALONI di SEVERINO CHIARELLO 
    

Arzignano: arrivano i partigiani,   maggio 1945

E’ il giorno, il 25 aprile,  in cui si conclude in Italia la vicenda bellica con la sconfitta dei nazifascisti. “E poiché la liberazione è avvenuta propugnando gli ideali comuni della libertà, della democrazia e della giustizia sociale, se non abbiamo rinunciato a nessuno di questi valori, essi sono ancora attuali» sostiene Emilio Gentile, il massimo studioso del Fascismo. Perciò «La Resistenza, come il Risorgimento, rappresenta un patrimonio nazionale di valori che andrebbe condiviso da tutti, senza contrapposizioni politiche o ideologiche».

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato alla rivista "MicroMega", per il numero speciale sulla Resistenza (dal titolo “Ora e sempre  RESISTENZA”), uscito giovedì 23 aprile, un impegnato messaggio di augurio.
E’ importante il suo messaggio perché ha voluto sottolineare la partecipazione di popolo, vieppiù crescente, ad una rivolta che era stata inizialmente di minoranze di spiriti liberi:
Arzignano 1945                             consegna delle armi   

"La sofferenza, il terrore, il senso d’ingiustizia, lo sdegno istintivo contro la barbarie di chi trucidava civili e razziava concittadini ebrei sono stati i tratti che hanno accomunato il popolo italiano in quel terribile periodo. Un popolo – composto di uomini, donne e persino ragazzi, di civili e militari, di intellettuali e operai – ha reagito anche con le armi in pugno, con la resistenza passiva nei lager
in Germania, con l’aiuto ai perseguitati, con l’assistenza ai partigiani e agli alleati, con il rifiuto, spesso pagato a caro prezzo, di sottomettersi alla mistica del terrore e della morte”.
 Arzignano 1945: 
  il comando alleato  e i partigiani





Ecco perché “la ricerca storica deve continuamente svilupparsi” ma “senza pericolose equiparazioni” fra i due campi in conflitto. Perché, ricorda il Presidente rivolto al futuro del Paese, “la Resistenza, prima che fatto politico, fu soprattutto rivolta morale. Questo sentimento, tramandato da padre in figlio, costituisce un patrimonio che deve permanere nella memoria collettiva del Paese”.


Oggi poi, non è proprio tempo di stare alla finestra.


Come ha scritto Stefania Scateni su l’Unità del 22/6/2010

 “(…) C’è bisogno di rivivere il significato morale, prima ancora che politico, dell’antifascismo e della nostra Costituzione democratica. La ricchezza dell’insegnamento che ci arriva dalle donne e gli uomini che si sono schierati e hanno combattuto per costruirla vanno coltivati e ripresi, insegnati, testimoniati di nuovo. Molti ragazzi italiani lo hanno fatto iscrivendosi all’Anpi: tanti nuovi “antifascisti”, “volontari per la democrazia” nell’ Associazione nazionale dei partigiani che, negli ultimi anni, ha aperto le porte anche a chi la Resistenza non l’ha vissuta... per continuare a far vivere la memoria della lotta per la democrazia…”  


 Piero Calamandrei ricordò ai giovani  nel lontano 1955:

Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché li è nata la nostra Costituzione”.



E’ così che noi dedicammo l’intitolazione della nostra scuola a un partigiano morto per la libertà, Antonio Giuriolo, ‘spiegandola’ ogni anno ai ragazzi che si iscrivevano.  

                                Funerale di Antonio Giuriolo





http://donataalbiero.blogspot.it/2014/12/una-scuola-arzignanese-nel-mito-di.html


  E’ stata, senza alcun dubbio, una scuola in cui la formazione democratica è andata sempre di pari passo con l'istruzione.  I  nostri ragazzi non avrebbero mai fatto scena muta come i loro coetanei intervistati nel servizio di Ballarò alcuni giorni fa.                                          
                                                             
E' fondamentale, quindi, parlare ai ragazzi di chi ha combattuto per la libertà di cui godono oggi, spiegando loro la Costituzione ma anche facendo capire che il sacrificio di quanti si immolarono per garantire un futuro di democrazia e di libertà diventa vano se le nuove generazioni non raccolgono questo messaggio
La libertà non è una meta raggiunta per sempre va continuamente presidiata e difesa contro chi tenta di cancellarla.





A tutti dedico   cantata dagli studenti di Arzignano


                               BELLA CIAO       


° 25 APRILE  DEDICATO AD ANTONIO GIURIOLO
       E … alla primavera del 1945   


Donata Albiero
















 .

  

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