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venerdì 1 aprile 2016

CARO STUDENTE, LA DEMOCRAZIA NON SI ASTIENE

EDUCARE ALLA CITTADANZA ATTIVA           https://youtu.be/2y3VvkfIya0   

                       
Caro studente della ex scuola Giuriolo di Arzignano, ricordi?
Abbiamo sostenuto insieme che la democrazia non si astiene mai e sei cresciuto in una scuola da cittadino attivo. 
Lo slogan era “il nostro impegno fa la differenza” .


Ti ricordi ? Ti abbiamo parlato di Calamandrei , 
 sì  Calamandrei, uno dei padri della Costituzione, che per spiegare ai suoi studenti l'importanza della partecipazione nella democrazia, raccontava una storiella. Ci sono due contadini che stanno attraversando l'oceano su una grande nave, uno di loro dorme nella stiva, l'altro invece sul ponte. A un certo momento quello sul ponte si accorge che c'è una grande tempesta, e chiede a un marinaio se la nave rischia di affondare. Il marinaio gli dice: "Guarda, se continua per altri 30 minuti così, la nave affonda certamente". Il contadino corre dall'amico, lo sveglia e gli dice che se continua per altri 30 minuti così, la nave affonderà. L'amico lo guarda e gli dice: "A me non interessa, la nave non è mia".
Ecco, questa è una storia che ci dice che nessuno di noi può disinteressarsi a quello che sta accadendo nel Paese, perché il destino del Paese dipende da quanto noi ci impegnamo, da quanto ciascuno di noi si impegna, e da quanto noi riusciamo a partecipare per fare ad esempio delle leggi che siano nell'interesse di tutti i cittadini, per condividere le nostre informazioni.


Contro il silenzio dei politici si alza la voce dei minori”: tu eri una delle voci.  

Ti ho conosciuto tra il 2002 e il 2012, quando avevi tra gli 11 e i 15 anni; ora sei alla scuola secondaria di secondo grado, iscritto alla università o inserito nel mondo del lavoro.
Concordavamo allora che la nostra regola di vita doveva tradursi nella  umanità attraverso gli altri”, quindi  prendevamo  coscienza non solo dei nostri diritti ma anche dei nostri  doveri e tu  prendevi coscienza della necessità dell’impegno  per il cambiamento, per dare forma al tuo futuro.

Con il cuore e con la mente” dovevamo aqire, ricordi? 
Un vincitore è semplicemente un sognatore che non si è mai arreso     
Ti sei commosso a  questa citazione di Nelson Mandela  

Sapevamo che noi adulti eravamo il tuo esempio costante, che le parole non avevano significato senza le nostre  azioni;  perciò ti incoraggiavamo portandoti gli esempi positivi “C’è un mondo che si muove” , un mondo che non delega e noi cantavamo a scuola la bellissima canzone di Gaber   “la libertà non è star sopra un albero…, libertà  è partecipazione “

E’ “la meglio Italia” che incarna tale motto, sapendo che “ ribellarsi è giusto“ perché “nella vita non bisogna mai rassegnarsi, arrendersi alla mediocrità bensì uscire da quella zona grigia in cui tutto è abitudine e rassegnazione passiva” (Rita Montalcini) .

E veniamo alla questione dei referendum di quest’anno, 2016 , a cominciare da quello del 17 aprile . 


Se la scadenza fosse avvenuta quando Tu eri a scuola e avessi potuto fare la scelta  non avresti avuto dubbi sul fatto che è importante la scelta di  votare. Questa tua coscienza è memorizzata nella pubblicazione della scuola “Villaggio Adolescenza” , piccolo manuale di cittadinanza attiva quotidiana , frutto  di un lavoro corale , condiviso studenti genitori docenti .
Avevi interiorizzato l’importanza del VOTO del cittadino e il significato dello stesso. Ricordi le elezioni del baby sindaco che orgogliosamente sostenevi?

Ora senti voci contradditorie che invitano i cittadini all’astensione (17 aprile)  e non ragionano sul futuro delle nuove generazioni



Ti sembrerà inaccettabile e in palese contraddizione con quanto appreso in anni di frequentazione della nostra scuola quando  il boicottaggio del diritto /  dovere di votare venga  magari ,  proprio da chi è andato al Governo in virtù del voto dei cittadini

Adesso spetta a te la decisione di andare a votare o meno, se hai l’età. 

Sei libero . 

Noi ti abbiamo indicato una strada.

Ricordi la canzone scritta dalla tua
 prof. ssa  Laura Piazza e musicata  da Paolo Gioco  che cantavamo in tute le manifestazioni pubbliche  al termine del nostro percorso di democrazia?  

“Caro prof - si intitolava-  caro prof,  …. insegnami a vivere , vivere, vivere”  
Se ci siamo riusciti, probabilmente ci incontreremo al seggio e riconoscerò nei tuoi occhi e nel tuo sorriso la orgogliosa determinazione di chi, grazie alla scuola, è diventato un cittadino.

Con affetto
Per sempre, la tua dirigente scolastica

Donata Albiero 

http://donataalbiero.blogspot.it/2015/04/25-aprile-ragazzi-non-e-tempo-di-stare.html